La Valtellina è una terra ricca di sapori genuini e legati al territorio. Fra i piatti più conosciuti in valle ed apprezzati a livello nazionale,...
10 Luglio 2019
24 Agosto 2018
La produzione di vino in Valtellina ha una storia antichissima e pare che già le prime popolazioni di passaggio nella valle dell’Adda – dai Celti ai Romani, fino ai Longobardi – avessero iniziato a sfruttare le proprietà uniche del territorio per la viticoltura: clima mite, sole garantito dall’esposizione a sud (la Valtellina corre infatti orizzontalmente, da ovest a est), le possenti Alpi a proteggere da venti e umidità, il Lago di Como a temperare il clima. Cosa volere di più?
Al resto ci ha pensato il lavoro dell’uomo, tanto prezioso quanto faticoso nell’erodere terreno alla montagna per convertirlo in vigneto, realizzando quei terrazzamenti e muretti a secco che caratterizzano il fianco della montagna da Ardenno a Tirano. Sono questi sacrifici che hanno fatto guadagnare all’opera dei valtellinesi il riconoscimento di viticoltura eroica e conferito ai suoi prodotti – i rinomati vini valtellinesi – caratteristiche e proprietà uniche al mondo.
Accanto a Valtellina Superiore DOCG, Rosso di Valtellina DOCG, Inferno, Grumello e Sassella, è con ogni probabilità lo Sforzato a fregiarsi del titolo di vino valtellinese più ricercato. Lo Sfursat (Sforzato in dialetto locale) deve il suo nome e la sua peculiarità al metodo di produzione da cui lo si ricava da secoli.
Il segreto risiede nell’appassimento delle uve provenienti dalla vendemmia: anziché procedere subito alla lavorazione, come avviene nel comune processo di vinificazione, i grappoli di Nebbiolo accuratamente selezionati vengono adagiati su graticci e lasciati per 3 mesi ad appassire nei fruttai, locali ventilati e asciutti. Al termine di questa fase, che coincide solitamente con il mese di gennaio, le uve hanno perso circa il 40% del peso, in particolare acqua, e questo provoca una concentrazione di succhi e aromi nei frutti e di conseguenza nel vino.
È a questo punto che si procede con le tradizionali fasi di produzione del vino: la pigiatura e la fermentazione con macerazione sulle bucce, cui segue un periodo di invecchiamento di almeno 20 mesi in botti di rovere durante il quale il vino a contatto con il legno matura appieno le proprietà organolettiche e i sentori che lo contraddistinguono. Dopo l’imbottigliamento lo Sforzato viene lasciato affinare in vetro.
Il disciplinare che certifica la Denominazione di origine controllata e garantita dello Sforzato di Valtellina prescrive la coltivazione delle uve Nebbiolo esclusivamente nella zona della provincia di Sondrio nel tratto compreso tra i comuni di Ardenno e Tirano, oltre a precise regole e criteri per la vinificazione.
L’aspetto con cui si presenta il più famoso vino valtellinese è un tipico colore rosso rubino, che può tendere a tonalità granata con l’invecchiamento. All’olfatto si palesa intenso e complesso, effetto dell’appassimento subito dall’uva, con sentori di frutti maturi; al gusto offre percezioni di morbidezza e austerità, connotandosi come vino asciutto e strutturato, molto fine e adatto alla meditazione.
L’abbinamento dello Sforzato a tavola coinvolge selvaggina e cacciagione, ma questo vino si sposa bene anche con il formaggio stagionato e stravecchio (clicca qui per acquistare online i migliori formaggi della Valtellina).
Poteva forse mancare il vino più nobile di Valtellina tra le eccellenze locali in vendita online sul nostro portale? Certo che no. Sugli scaffali virtuali di Valtellina Shop puoi trovare e portare a casa tua con un clic lo Sforzato di Valtellina DOCG Quattro Soli dell’azienda vinicola La Perla di Marco Triacca, uno dei produttori di vino più innovativi della provincia di Sondrio, ottenuto dopo un affinamento in botte di 24 mesi e in vetro di 12 mesi.
Il nome Quattro Soli deriva dalla particolarità dell’uva da cui si ottiene questo Sforzato, coltivata sui terrazzamenti che si affacciano su Tresenda di Teglio: ricevono infatti la luce e il calore del sole durante tutte e quattro le stagioni dell’anno.
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